Il parto prematuro è ancora un evento inevitabile? È una domanda ricorrente tra le donne in gravidanza, allarmate dal numero di bambini che ogni anno vengono al mondo prima del termine. Sono oltre 15 milioni nel mondo, 30-35mila in Italia (circa il 5-6%).
In effetti, nonostante gli sforzi di tutti noi nel cercare di ridurre i fattori di rischio ed i miglioramenti che vi sono stati nella assistenza alla gravidanza ed ai nati prima del termine, il parto prematuro rimane ancora oggi, nel 2019, una sfida per gli operatori sanitari e per le famiglie.
Oltre alle difficoltà mediche della gestione di questo evento, talora inevitabile, vi è una non meno importante difficoltà nella comunicazione fra gli operatori sanitari e la donna, la coppia, la famiglia.
Si tratta di momenti in cui parlarsi è davvero complicato, talvolta perché l’evento è imprevisto ed imprevedibile, altre volte perché si tratta di gravidanze vissute con ansia fin dall’inizio per una precedente esperienza negativa.
Ogni caso clinico, ogni donna, ogni famiglia porta con sé una storia differente vuoi per la componente strettamente medica (quale è la scelta migliore?) suoi per la componente psicologica-affettiva.
La comunicazione assume quindi un ruolo sempre più importante, come ben sappiamo l’informazione deve essere data nel modo migliore possibile, ma non è affatto facile!
E’ stato da poco terminato un documento che ha coinvolto diverse Società scientifiche ed associazioni di cittadini proprio per cercare di fornire un aiuto nella comunicazione alle donne ed alle coppie.
Il documento “Nascere prima del termine: strumenti per il counselling perinatale alle famiglie” è frutto di un lungo lavoro che ha coinvolto tutte le figure professionali che ruotano intorno all’evento “nascita prematura”, le associazioni di donne/famiglie che hanno vissuto questa esperienza ed hanno partecipato con passione a questo progetto.
Tutti noi ci auguriamo che possa essere uno strumento utile nella pratica clinica, che possa davvero aiutare noi operatori e le famiglie a parlare, a condividere le difficoltà, le incertezze ma anche a pensare un futuro!
Fonte: A.O.G.O.I. – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani – http://www.aogoi.it
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