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La prima visita ginecologica


La prima visita ginecologica andrebbe affrontata con tranquillità, magari dopo aver approcciato l’argomento con una figura di riferimento, aspettandosi giustamente di provare un po’ di imbarazzo, ma anche con un po’ di curiosità perché il ginecologo dovrà poi diventare la propria fonte di informazioni ed il punto di riferimento. È importante eseguire la prima visita in adolescenza. L’età precisa non è fondamentale; dipenderà da eventuali fastidi della ragazza, dal momento dei primi rapporti sessuali e dalla sua richiesta. Parlare alle bambine poi adolescenti, liberamente in casa di temi riguardanti la sfera sessuale condurrà ad un passaggio naturale verso la prima visita ginecologica. Consiglio una consulenza dal ginecologo anche prima dei primi approcci sessuali della ragazza in modo che sia una figura professionale a spiegare temi come contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. La prima fase della visita consiste in una chiacchierata in cui il medico ricostruisce la storia medica familiare e personale della paziente, potrebbe essere utile prepararsi a domande sulla propria salute e della propria famiglia facendo qualche domanda ai propri genitori prima di recarsi alla visita. Dopodiché le domande si orientano sulle aspettative della paziente e sul motivo della visita, in modo che emerga se c’è qualche desiderio specifico o un semplice controllo. Si procederà poi alla visita clinica, attraverso l’ispezione dei genitali esterni per evidenziare eventuali anomalie o infiammazioni. Se la paziente ha già avuto rapporti sessuali si procederà alla visita interna bimanuale ed eventualmente all’ecografia transvaginale. Se la visita avviene in adolescenza, spesso non è necessario eseguire il pap test ma ciò dipenderà dalle abitudini sessuali della paziente e dagli anni di attività. Ricordiamoci sempre di assicurarci che la paziente sia stata vaccinata per HPV ed eventualmente eseguire consulenza in merito. Al termine della visita clinica, il ginecologo attenderà che la paziente si rivesta per comunicarle le conclusioni dell’osservazione e per parlare di eventuali terapie o soddisfare aspettative e richieste specifiche, come la contraccezione.

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